Gli Organismi di intelligence per la sicurezza dello Stato vivono, in tutto il mondo, della più sintetica e forse efficace definizione, anche se probabilmente datata, di "Servizi segreti". In realtà, dai tempi antichi alle più recenti forme di spionaggio, cioè fino ai nostri giorni, molte cose sono cambiate. Tra questi cambiamenti, frutto delle moderne dinamiche della democrazia, c'è senz'altro il confine, il limite che tale segretezza è venuta assumendo, che se senz'altro a tutt'oggi riguarda e deve riguardare aspetti essenziali dell'organizzazione, del modus operandi, dell'identità degli operatori, non concerne invece più certamente l'esistenza stessa di tali Servizi, i loro connotati istituzionali, le loro funzioni essenziali.
Sicché la pubblicazione, nel gennaio 1997, per le edizioni Lavauzelle, dell' "Enciclopédie du Renseignement et des Services Secrets" non è destinata a creare molta sorpresa, in quanto, basandosi per espressa dichiarazione su notizie assunte da fonti pubbliche, avvalora la convinzione che il processo di apertura, nei termini sopra descritti, ha fatto un suo cammino. L'opera, in lingua francese, è tuttavia unica nel suo genere e riunisce informazioni tra le più svariate riguardanti il mondo dello ‘spionaggio'.
Essa rende disponibile, in forma enciclopedica, un insieme documentato e in alcuni casi tecnicamente valido sui Servizi di molti Paesi, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale fino ai giorni nostri, non trascurando, cioè, la visione retrospettiva. Il volume è suddiviso in due parti fondamentali. Nella prima, viene proposto un elenco analitico dei principali acronimi internazionali concernenti il settore dell'intelligence. Nella seconda parte, invece, l'Autore elenca e spiega i vari termini collegati con l'intelligence: nomi e strutture dei Servizi, Paesi, tipi di attività svolte, mezzi e metodi operativi, accezioni ‘gergali'.
Le differenti voci sono legate da un sistema di rinvii che permette di stabilire le interdipendenze tra tecniche, organismi, metodi e storia. Inoltre, viene consentito al lettore di avere un immediato riscontro visuale, anche di attività talvolta molto complesse, grazie a un notevole numero di fotografie, disegni esplicativi e tabelle.
Jacques Baud si sofferma anche su una panoramica dei metodi operativi dei Servizi di Informazione, pur mantenendo uno stile semplice e accessibile a tutti. Può non essere chiaro a chi una tale opera sia rivolta e la sua reale utilità. In tal senso, escludendo che il pubblico di riferimento sia il semplice popolo dei curiosi, pare di poter cogliere un segnale positivo nella capacità dell'Autore di demistificare l'attività dei Servizi e di collocarli nel loro ambiente strategico, andando oltre il romanzesco e l'aneddotico, fornendo in altri termini un contributo utile in linea con quel processo di apertura ad una corretta collocazione e comprensione del ruolo di queste istituzioni nello Stato democratico.
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